Redondo Dolores - 2014 - Offerta alla tormenta by Redondo Dolores

Redondo Dolores - 2014 - Offerta alla tormenta by Redondo Dolores

autore:Redondo Dolores [Redondo Dolores]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Thrillers, Suspense, General
ISBN: 9788831002196
Google: cACaDwAAQBAJ
editore: Salani
pubblicato: 2019-06-18T22:00:00+00:00


31

L’avvocato della famiglia Berrueta aveva richiesto che il proprietario delle miniere di Almandoz testimoniasse a Elizondo, anziché in un commissariato francese. Iriarte doveva occuparsene quel mattino. Aveva chiamato presto Amaia per avvertirla che non serviva anche la sua presenza: era sabato e in più lei ufficialmente ormai era in ferie.

«È arrivato Jonan?»

«No, ma oggi non doveva venire».

«Eravamo d’accordo che mi avrebbe portato gli ingrandimenti delle foto dell’interno della cappella che ha scattato ieri ad Ainhoa…»

«Ha guardato la mail?»

«Sì, ma non c’è ancora niente. Di sicuro me li manderà o li porterà di persona nel corso della mattinata». Riagganciò.

Lei ed Engrasi avevano spedito James a comprare dei muffin con Ibai e si prepararono un caffè per le loro chiacchiere tra ragazze.

Amaia si sedette di fronte a Engrasi.

«Zia», disse facendo in modo che la guardasse negli occhi.

Engrasi spense il televisore.

«L’anno scorso l’ho visto nel bosco, l’ho visto come vedo te adesso, a meno di cinque metri, e almeno altre tre volte l’ho avuto così vicino da sentire i suoi fischi come se fosse accanto a me; l’ultima volta, pochissimo tempo fa. L’anno scorso ho conosciuto un guardaboschi che sosteneva di averlo incontrato, anche se in realtà gli avevano sparato e lo shock aveva forse alterato la sua percezione della realtà. Tu mi hai raccontato di averlo visto per caso quando avevi diciassette anni e raccoglievi la legna nel bosco, e poi c’è il caso del professor Vallejo. Se dovessi scegliere in tutto il mondo un testimone di un’apparizione simile, il candidato meno adatto sarebbe di sicuro lui: non ho mai conosciuto una mente più razionale e scientifica», proseguì guardando la zia, che rimaneva in silenzio ad ascoltare. «Però non sono le persone che l’hanno visto a interessarmi, ma la frequenza con cui si sta mostrando negli ultimi tempi. Io non l’ho visto per caso, zia, l’ho visto perché lui ha voluto che lo vedessi. E ho bisogno di sapere il perché».

Engrasi finì in due sorsi la sua tazza e parlò.

«Ci ho pensato spesso, ho letto molto sul mito, sulle leggende, forse ho letto tutto quello che si trova in circolazione sul basajaun. Si dice che sia il guardiano dell’equilibrio, il signore del bosco, che cura e preserva la proporzione tra la vita e la morte. Secondo me fa tutto parte di una specie di gioco di contrappesi, e per una ragione che ignoriamo l’offesa è tale da aver rotto un equilibrio che era importante affinché le cose fossero come dovevano essere, un’offesa così grande da costringerlo a manifestarsi. La morte contro natura che hanno provocato gli omicidi di quelle ragazze l’anno scorso o il caso di quel mostro che per anni ha indotto la gente a commettere omicidi e a lasciare i resti delle vittime nella nostra valle, per non parlare di quello che stava per capitare a Ibai. Non so come la vedi tu, ma a me quei gesti paiono davvero sconcertanti, sinceramente osceni: perciò, se partiamo da un equilibrio di forze, non riesco a immaginare qualcosa di più squilibrante di un assassino che semina cadaveri per i monti e i fiumi, i domini di queste stesse forze».



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